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La tradizione dei pittori paesaggisti della Mola di San Cosimato dal 1780'

...dalla Germania

  • Jakob Philipp Hackert. Nacque a Prenzlau (Germania) e si stabilì in Italia a partire dal 1768. Inizialmente soggiornò a Roma, guadagnandosi rapidamente una grande fama come pittore paesaggista, annoverando tra i suoi clienti Papa Pio VI, la zarina russa Caterina la Grande, il principe Marcantonio IV Borghese e il re Ferdinando IV di Napoli. Nel 1780 realizzò il famoso ciclo di dipinti “Dieci vedute della casa di campagna di Orazio” e fu proprio in questo stesso anno, inoltre, che raffigurò due scorci della gola di San Cosimato, con l'antico mulino a sinistra.

  • Johannes Gundlach. Professore di fisica e matematica, disegnatore e pittore nato ad Allendorf nel 1763 e morto. Jung-Stilling lo ha descritto in una lettera non stampata come un "abile pittore e disegnatore" e come "ottimo insegnante". Dal 1788 al 1791 ha insegnato lezioni di disegno a Marburg. Durante questo periodo Gundlach interpretò Jung-Stilling e anche il principe guaritore Wilhelm. Con le lezioni di disegno Gundlach finanziò i suoi studi, dopodiché andò come insegnante di estrazione mineraria e forestale a Kreuznach, Amburgo e Kassel. Nel 1803 fu nominato professore e nel 1808 si trasferì a Marburg. - Gundlach aveva cinque figli dal suo matrimonio con NN, incluso Johann Christoph Gundlach. (nato il 17.07.1810), che divenne un noto zoologo a Cuba.                                                                                          Dipinse nel 1799 la Veduta delle rovine dell'acquedotto dell'imperatore romano Claudio presso il monastero di San Cosimato nell'angolo in alto a sinistra dell'immagine nei pressi di Tivoli in Italia. Nel centro del fiume di montagna Anio negli Appennini. I cavalieri e gli escursionisti accanto e sul ponte ad arco animano il paesaggio estivo.

Gundlach_pittori

Dettagli:

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- Titolo: Vue d'une Partie du Couvent de San Cosimato. Avec le pont sur l'Anio e una festa dell'acquedotto di Claude;

- Anno: 1799;

- Dimensioni: 40 x 50 cm perfettamente colorato e incorniciato in vetro;
-Tecnica: acquerello in varie tonalità di marrone;

- Location attuale:

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Fonte: https://www.richter-kafitz.de/details/objekt/johannes-gundlach-landschaft-beim-kloster-st-cosimato-nahe-tivoli-1799-08-08-2015.html

  • Johann Joachin Faber. Pittore e incisore paesaggista tedesco. Nel 1817 raffigurò la Chiesa di San Rocco in Vicovaro con sullo sfondo il Convento di San Cosimato e l'antica Mola. Le sue opere sono tra l'altro nelle collezioni della Old National Gallery di Berlino.

Faber_pittori

Dettagli:

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- Titolo: /

- Anno: 1817;

- Dimensioni: /
-Tecnica: /

- Location attuale: /

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Fonte: /

  • Karl Blechen. Quello che accumuna molti di questi pittori, non è soltanto l'interesse per una bellezza storico naturalistica, quale è il Convento di San Cosimato con i suoi eremi, ma il termine "viaggio". Ognuno di loro ha lasciato la propria terra d'origine per compiere un viaggio soprattutto interiore per il piano emozionale oltre che tecnico per migliorare stile e pittura. Itinerario notevole da citare è quello compiuto dal pittore tedesco il quale visitò le città di Trento, Verona, Padova, La Spezia, Venezia, Terni, Firenze, Roma e dintorni, Napoli, Pompei, Salerno, Amalfi, Capri, Ischia, fino ad attraversare anche la Valle dell’Aniene, spinto dalle opere dei pittori tedeschi che qui vennero prima di lui e amarono questi luoghi. Seguendo un itinerario ben preciso che passava da Tivoli e giungeva fino ad Olevano Romano, realizzò degli schizzi di paesi come Tivoli, Subiaco, Cervara, Bellegra e via di seguito. Dato molto importante, per cui citiamo Blechen è che da una data posta su di un disegno sappiamo che il 2 maggio del 1829 è a San Cosimato, nei pressi di Vicovaro, per ritrarre il sito e scorci dell’antico convento francescano a strapiombo sul fiume Aniene, ma non disponiamo purtroppo di altre notizie per precisare questo sopralluogo. Blechen è per la critica sintesi di quanto riportato di seguito: «In Italia infatti i pittori non solo svilupparono un nuovo modo di dipingere a contatto del paesaggio inondato di calda luce mediterranea, ma respirarono un clima nuovo, che rasserenava e favoriva un diverso approccio nei confronti della vita e della realtà. Ecco allora che sbocciarono nuove rappresentazioni della luce, nuovi stili espressivi, nuove interpretazioni del reale e non di rado geniali soluzioni pittoriche”.​

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